Frammenti di natura a Caserta, Brindisi e sul Litorale del Lazio

Frammenti di Natura” è un progetto che intende proteggere con azioni concrete alcuni luoghi di rilevanza naturalistica e allo stesso tempo far conoscere meglio il loro grande valore. Il progetto vede la collaborazione di tre diverse Associazioni WWF di Regioni differenti.

Nel Lazio, il WWF Litorale Laziale si occupa dell’Oasi della duna e l’Oasi della Palude, ad Ostia, il gruppo Litorale Pontino cura un frammento di duna a Terracina.

In Campania il WWF Caserta segue la Pineta di Castel Volturno, la Riserva dei Variconi, e i Monti Tifatini.

In Puglia il WWF Brindisi cura ad Ostuni Torre Pozzelle, La Quatina e Posticeddu.

Il progetto si è posto come obiettivo l’individuazione di un percorso condiviso per arrivare alla tutela di “frammenti di natura”.

Per narrare i frammenti stiamo realizzando grazie al videomaker Emanuele Quartarone un video sui nove preziosi tesori di natura riscoperta.

Urban nature 10 ottobre

L’evento nazionale che da alcuni anni il WWF propone a inizio ottobre è la festa della natura in città per scoprire e riscoprire il valore della biodiversià presente all’interno delle aree urbanizzate.

Al momento sono tre gli eventi organizzati dalla nostra Associazione, due ad Ostia ed uno a Terracina.

Vi chiediamo di prenotarvi tramite messaggio WhatsApp per i due eventi di Ostia al 347 8238652, poichè causa Covid accettiamo un numero limitato di persone: non oltre le 25 per ciascun evento.

Domenica 10 ottobre ad Ostia

Ore 10.30 appuntamento su Via Mar Rosso angolo via Mar di Bering per esplorare un’area di palude a ridosso di numerosi edifici. L’area e compresa tra Viale dei Promontori e Via Mar Rosso è estesa circa un ettaro e in inverno e primavera spesso è allagata come avveniva fino a 100 anni nella maggior parte del territorio dove poi è sorta Ostia.

E’ prevista una visita guidata e un’attività di censimento della preziosa vegetazione che custodisce una specie protetta dalla direttiva europea habitat: il falasco, nome scientifico Cladium mariscus.

Sarà presentato per l’occasione il progetto di tutela consegnato di recente.

Ore 16.30 appuntamento davanti alla stazione di Castel Fusano per scoprire un angolo inaspettato di natura, un’area estesa circa un ettaro, a ridosso della Litoranea, dove sono presenti numerose specie caratteristiche della duna costiera altrove scomparse completamente.

E’ prevista anche qui una visita guidata e il censimento della vegetazione. Inoltre poichè una porzione di quest’area è stata invasa da diverse specie esotiche intendiamo avviare una campagna di informazione sulle specie aliene, specie vegetali e, anche animali, provenienti da altri continenti che si sono insediate nei nostri territori e causano problemi alle specie indigene.

Domenica 10 ottobre a Terracina

Ore 10.30 -12.30 e 16.30-18.30

Appuntamento al Parco della Rimembranza, Via San Francesco nuova, il parco che il WWF gestisce da diversi anni. In programma visite e mostra dei lavori delle classi sulla tartaruga marina. Infatti a Terracina, ci sono state lo scorso anno due deposizioni e quest’anno ben tre deposizioni Caretta caretta, di cui una a sorpresa. Il WWF ha monitorato costantemente le deposizioni e ha presidiato i nidi durante la schiusa coinvolgendo diverse classi nell’attività di sensibilizzazione sulla tartaruga marina.

Entrata libera. È necessaria la presentazione del Green Pass.

Plastic free 12 settembre ad ARDEA

Ci vediamo domenica 12 settembre, davanti allo stabilimento Calipso di Ardea, Lungomare degli Ardeatini 30, alle ore 17.00 per raccogliere la i rifiuti e la plastica soprattutto e far risplendere quel tratto di costa denominata “spiaggia del fratino”. Infatti questo è uno dei pochissimi luoghi del Lazio dove nidifica il fratino, una specie a forte rischio di estinzione, che depone le uova direttamente sulla spiaggia nei mesi da aprile a giugno. In questo periodo dell’anno l’intervento di pulizia non crea disturbo al nido in quanto i piccoli oramai sono cresciuti e capaci di volare. In ogni caso presteremo le dovute attenzioni per la tutela dell’ambiente. Ad inizio pulizia infatti vengono fornite indicazioni precise ai partecipanti su come raccogliere e selezionare i rifiuti, facendo attenzione a non portar via la sabbia insieme alla plastica.

DIECI i nidi di tartaruga marina nel Lazio

TERRACINA: LE TARTARUGHE CARETTA CARETTA

HANNO REGALATO EMOZIONI DIFFUSE

MA IN UN CONTESTO AMBIENTALE INNATURALE

DOVE LE MUTAZIONI DEL CLIMA ALZANO LA FEBBRE DEL PIANETA

Ancora vivide in chi le ha vissute sulla spiaggia le immagini delle prime 32 tartarughe nate dalle uova dischiuse sulla spiaggia… e poi altre e ancora altre. Nel Lazio fino ad oggi sono stati rilevati otto siti seguiti e protetti dai volontari a partire dalla deposizione più due siti a sorpresa nei quali si sono trovate tartarughine dopo la schiusa. I due siti a sorpresa sono stati trovati uno a Terracina ed uno ad Ostia di recente. Tre di questi nidi sono a Terracina e tre ad Ostia.

Ma non possiamo non rilevare che il contesto in cui tutto questo accade mostra l’evidenza di fenomeni climatici sempre più estremi, frequenti e devastanti. Molte specie stanno reagendo al cambiamento: alcuni uccelli migratori stanno cambiando le date di arrivo e di partenza anno dopo anno, le fioriture stanno anticipando, le specie montane si spingono, finché possono, in alta quota, a causa dell’innalzamento delle temperature.

In questo contesto si inseriscono anche le deposizioni di uova delle tartarughe marine che sono avvenute lungo il litorale del Lazio e che hanno visto i volontari del WWF, collaborare attivamente con Tartalazio nel monitoraggio e controllo dei siti, finché, avvenuta la schiusa, le tartarughine hanno raggiunto il mare, loro habitat naturale.

La missione della nostra Associazione però, non può fermarsi a questo intervento, seppur preciso, puntuale ed appassionato ma traendo spunto dalla eccezionalità di questi eventi, deve allargare il campo di visione e porre all’attenzione di tutti i fenomeni di meridionalizzazione e tropicalizzazione del nostro Mare Mediterraneo.

In estrema sintesi, la meridionalizzazione consiste nello spostamento verso nord e comunque verso aree originariamente più temperate, di specie marine che normalmente non le abitavano, mentre si parla di tropicalizzazione quando specie non presenti in Mediterraneo lo raggiungono e vi si stabiliscono, passando dallo stretto di Suez e/o da Gibilterra.

Per esemplificare, la schiusa di uova di tartarughe Caretta dalle nostre parti, è prova della meridionalizzazione mentre la presenza ormai diffusa di Barracuda, lo è della tropicalizzazione dei nostri mari.

Per concludere i volontari del WWF sono stati e saranno sempre in prima linea nella salvaguardia delle specie marine ma non possono tacere sulla innaturalità di taluni eventi e richiamare l’attenzione di tutti, sulla necessità di variare gli stili di vita affinché la febbre del nostro Pianeta cali e si normalizzi.

FRAMMENTI DI NATURA

IL PROGETTO DEL WWF NEL LAZIO, IN CAMPANIA E IN PUGLIA

“Frammenti di Natura” è un progetto del WWF che intende proteggere con azioni concrete alcuni luoghi di rilevanza naturalistica e allo stesso tempo far conoscere meglio il loro grande valore. Il progetto vede la collaborazione di tre diverse Regioni: per il Lazio Il WWF Litorale Laziale, per la Campania il WWF Caserta, per la Puglia il WWF Brindisi e si pone come obiettivo l’individuazione di un percorso condiviso per arrivare alla tutela di “frammenti di natura”.

Dichiara Maria Gabriella Villani, Presidente del WWF Litorale Laziale: “Insieme stiamo avviando percorsi per la salvaguardia di diversi territori. Sappiamo bene che perseguire obiettivi di conservazione richiede tempi molto lunghi. Oggi lavorare a distanza è possibile con i nuovi strumenti sperimentati in occasione della pandemia e così ci siamo messi all’opera da maggio. Infatti il valore sostanziale del progetto è l’occasione preziosa di potere operare collaborando e confrontandosi tra volontari di diverse regioni, condividendo gli sforzi e l’impegno in questo tipo di iniziative che richiedono sollecitazioni costanti con percorsi spesso molto lunghi.”

La specie simbolo legata a ciascun frammento di territorio rappresenta il valore e allo stesso tempo lo “strumento” per comunicare tale valore all’esterno. Il denominatore comune delle diverse scelte è il rischio oggettivo di degrado o di scomparsa di natura e quindi di perdita di biodiversità e di trovarsi all’interno o in prossimità di grandi centri urbani, densamente abitati.

Quali sono i frammenti di natura individuati nelle tre regioni?

Partiamo dal Litorale Laziale:

1) Ad Ostia, abbiamo Oasi della Palude di Ostia”, una piccola area testimone di quello che era gran parte del territorio alla foce del Tevere. L’area è estesa circa un ettaro.

E’ presente una specie tutelata dalla Direttiva Habitat, il Cladium mariscus, detto anche falasco, che sarà la specie simbolo dell’area.

2) La seconda area, che chiameremo Oasi della duna di Ostia”, è un fazzoletto di natura dove miracolosamente si sono conservate quasi tutte le specie caratteristiche della duna costiera. Si trova al di là della litoranea, davanti la Pineta di Castel Fusano. Per entrambe le aree di Ostia si intende attuare un progetto di cura e tutela diretta.

Specie simbolo lo sparto delle spiagge, Ammophila littoralis.

3) La terza area è la duna di Terracina, estesa meno di un ettaro di duna costiera, compresa tra due stabilimenti balneari, in cui sono ancora presenti diverse specie caratteristiche dell’habitat dunale. L’obiettivo è quello di attuare un progetto sperimentale di ripristino dell’ambiente della duna costiera utilizzando materiale naturale spiaggiato.

Specie simbolo è il giglio di mare, Pancratium maritimum.

Dichiara Renato Perrillo del WWF Caserta: “Proteggere e allo stesso tempo far conoscere questi luoghi. Intendiamo proteggere con azioni rivolte alle amministrazioni e agli enti gestori, poiché c’è l’urgenza di agire concretamente per arrestare il degrado e la perdita di natura. Allo stesso tempo, di pari passo, è necessario far conoscere alla collettività questi luoghi per accrescere la consapevolezza condividendo i nostri pensieri, le nostre preoccupazioni, i nostri desideri con tante, tante persone diverse.”

Per Caserta sono state individuate le seguenti tre aree:

Riserva dei Variconi, in riva sinistra alla foce del Volturno, a pochi km dal centro storico di Castel Volturno, estesa circa 60 ettari. La Riserva racchiude un’importante zona umida tutelata dalla convenzione di Ramsar. L’obiettivo è contrastare il degrado di un’area che pur essendo Riserva di fatto si trova in uno stato di abbandono.

Specie simbolo: tartaruga marina, Caretta caretta.

Pineta di Castel Volturno, dalla foce del Volturno alla foce dei Regi Lagni, un’estesa coltivazione a Pino domestico. La pineta è stata, in gran parte, attaccata dalla Toumeyella parvicornis che ha causato la morte di migliaia di alberi. Il WWF si interfaccerà con le istituzioni competenti affinché gli interventi di ripristino siano coerenti alle caratteristiche naturali della zona e alla sua biodiversità.

Monti Tifatini, estesa area collinare di circa 12.000 ettari. L’area, per anni, è stata vittima di un’intensa attività estrattiva; presenti molte cave di calcare abbandonate. L’obiettivo è valorizzare il territorio per la sue bellezze naturali, storiche e culturali e scongiurare la riapertura delle attività estrattive.

Specie simbolo: orchidee selvatiche.

Per Brindisi le aree scelte sono al momento due:

Posticeddu, area litoranea pochi km a nord di Brindisi, prossima alla città, fra il SIC Giancola ed Apani. La zona, circa 1 ettaro di macchia mediterranea, è stretta fra la litoranea e la linea di costa. La falesia argillosa è in pericolo di crollo e subisce gravemente l’azione del mare e degli uomini: nonostante il divieto di accesso imposto dal comune, è sempre invasa da auto o mezzi che scaricano rifiuti e ha di recente subito un incendio doloso. Poco distanti si trovano delle antiche fornaci romane risalenti al sec. II A.C. Specie simbolo è l’Erica forskalii, presente solo in Puglia in tre stazioni sul mare Adriatico e una sullo Jonio. Dichiara Giovanni Ricupero del WWF Brindisi: “Gli obiettivi a breve termine sono quelli di chiudere i varchi che ora vengono usati dai mezzi a motore e sistemare alcuni tratti di una pista abusiva realizzata un tempo per fare motocross, per farli diventare pedonali. I sentieri andrebbero ad integrarsi al cammino dell’Appia-traiana, che ora scorre sulla litoranea e quindi fra le auto.”

Zona umida Quatina, area a sud di Brindisi, in località Torre San Gennaro (Torchiarolo), dove sfocia un canale che raccoglie le acque meteoriche. Sito fortemente antropizzato nei dintorni. Il percorso di tutela che sarà avviato attraverso questo progetto vedrà innanzitutto azioni di protezione in accordo con il Comune contro inquinamento da plastica e rifiuti di ogni genere, vandalizzazione, incendi e bracconaggio. Specie simbolo: Iris pseudacorus, Iris giallo. L’obiettivo a breve termine: la recinzione con cartelli descrittivi mentre a medio e lungo termine l’ampliamento dell’area di protezione fino alle dune costiere; vigilanza attiva contro bracconieri e piromani.

Earth Hour 2021 – 27 marzo

Il gesto simbolico di spegnere le luci dalle 20.30 alle 21.30, l’ultimo sabato del mese di marzo, per l’Ora della Terra, ha un profondo significato.

Il cambiamento nasce da ciascuno di noi e inizia da attenzione e coerenza nelle nostre azioni quotidiane.

C’è una domanda che è alla base del cambiamento: “Il mio gesto è in linea con la salvaguardia della natura? Contrasta oppure contribuisce alla crisi climatica?”

ASPETTANDO EARTH HOUR

Aspettando EARTH HOUR, il 27 marzo, abbiamo pensato di condividere ogni giorno con voi riflessioni e buone pratiche per aiutare in questo cambiamento. Ogni giorno sul sito e sui nostri canali social condivideremo gesti quotidiani che a nostro avviso potrebbero fare la differenza se moltiplicati per milioni e poi miliardi di persone.

Quest’anno, 2021, è cruciale per affrontare la crisi climatica con la ventiseiesima Conferenza delle Parti (COP) sul Clima, dove si incontreranno tutti gli stati che hanno aderito alla Convenzione Quadro sul Cambiamenti climatico e all’Accordo di Parigi. Le conclusioni di una serie di incontri preparatori si svolgerà in novembre a Glasgow, nel Regno Unito. Le prime fasi si svolgeranno proprio in Italia (a Milano) con lo Youth Event e la Pre-COP previste da fine settembre a inizio ottobre.
L’Italia presiede il G20: l’incontro dei leader a fine ottobre a Roma per arrivare a decisioni coraggiose da parte della COP di Glasgow.

Mariagrazia Midulla, responsabile Clima e Energia di WWF Italia, dichiara:”È bene che esigiamo che i responsabili dei Governi facciano il loro lavoro, ma è fondamentale anche che ognuno di noi cominci a cambiare le proprie scelte e a eliminare i combustibili fossili dalla propria vita quotidiana, perché questo sarà decisivo per determinare i grandi cambiamenti ormai improrogabili, tuttora rallentati da visioni e interessi miopi. Ci auguriamo anche che ognuno faccia del suo meglio per coinvolgere gli altri e far sentire la propria voce per salvare il Pianeta e garantire per un futuro sostenibile a noi e alle altre specie”.

LE SPIAGGE DEL LAZIO NELL’ESTATE DELLA PANDEMIA, 10 giugno

Al Presidente Regione Lazio

Ai Sindaci dei Comuni costieri del Lazio

LE SPIAGGE DEL LAZIO NELL’ESTATE DELLA PANDEMIA

LE ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE: ECCO UN DECALOGO DI COMPORTAMENTI VIRTUOSI

Le associazioni Italia Nostra Lazio, Legambiente Lazio, LIPU Coordinamento Lazio – Birflife Italia e WWF Litorale Laziale rilanciano il decalogo predisposto dalle associazioni ambientaliste della Toscana.

La situazione delle coste del Lazio è analoga a quella della Toscana.

E’ necessario ed urgente tutelare il patrimonio ambientale delle spiagge.

Così come sta avvenendo in Toscana anche nel Lazio vogliamo avviare un confronto costruttivo con le amministrazioni Regionale e Comunali, partendo dalla condivisione di dieci azioni semplici di sicuro impatto positivo per i nostri ecosistemi costieri.

 

  • Non un metro in più di concessioni balneari a scapito delle spiagge libere.
  • Nella preparazione delle spiagge, sia fatta particolare attenzione alle situazioni di nidificazione di specie rare di avifauna dal momento che quest’anno grazie al lockdown hanno riconquistato zone loro prima interdette dalla presenza antropica.
  • No a ingiustificabili ipotesi di sanificazione chimica delle spiagge.
  • Limitazione drastica della pulizia meccanica delle spiagge, che arreca gravissimi danni a vegetazione e fauna e accelera i processi di erosione delle dune, e si proceda invece con campagne organizzate di pulizia manuale.
  • Realizzazione di pulizie meccaniche nelle sole aree in concessione e limitatamente alle zone direttamente interessate da ombrelloni e sdraio e/o negli spazi immediatamente antistanti.
  • Rimozione dei rifiuti, soprattutto plastici, con particolare cura nei primi metri dalla linea di battigia, e mantenimento integrale invece del legname spiaggiato nella restante parte dell’arenile fino al piede dunale, pratica che aiuterebbe il ripascimento delle spiagge riducendo l’erosione costiera.
  • Ribadire l’importanza del materiale organico spiaggiato, informando i bagnanti che la pratica ludica di realizzare capanne col legno spiaggiato disturba organismi utili per l’ecosistema costiero che vivono al suo interno (larve di coleotteri, imenotteri, etc.).
  • Nelle spiagge libere si utilizzi esclusivamente la fascia afitoica, con divieto di calpestare tutte le zone colonizzate da piante e/o da depositi di materiale naturale.
  • Siano tutelate le zone di maggior pregio naturalistico (limitandone gli accessi, sulla base di una precisa capacità di carico), in particolare i litorali compresi in Aree Protette o in Siti Natura 2000.
  • Per le spiagge di maggior valore naturalistico, si studino soluzioni di allontanamento degli accessi stradali, rendendone la fruizione possibile soltanto a seguito di percorsi ciclopedonali impegnativi.

 

Alle istituzioni le associazioni chiedono inoltre:

  1. Redazione di linee guida regionali per una pulizia “sostenibile” delle spiagge.
  2. Realizzazione di campagne periodiche di informazione/sensibilizzazione dei fruitori delle coste e dei servizi balneari.
  3. Realizzazione della sentieristica attrezzata in aree costiere dunali.
  4. Redazione di linee guida/norme regionali per la redazione dei piani comunali degli arenili (strumenti che dovrebbero garantire la sostenibilità ambientale dei carichi turistici).
  5. Realizzazione d’interventi di riqualificazione e ricostituzione degli habitat dunali alterati.
  6. Realizzazione di un coordinamento della gestione degli ambienti costieri, attraverso un Piano regionale sul modello della Conservatoria delle coste francesi.
  7. Istituzione di nuovi Siti Natura 2000 o di nuove Aree protette in aree costiere di eccezionale valore naturalistico, fino ad oggi non tutelate.

 

Le associazioni rinnovano infine la loro disponibilità a dare il proprio contributo nel tavolo permanente di confronto con ANCI, Regione Lazio e imprenditori balneari per la condivisione di un sintetico DECALOGO sui comportamenti da tenere o evitare nella fruizione delle spiagge, da inserire nella cartellonistica e/o comunque nelle attività di comunicazione variamente connesse all’emergenza sanitaria in corso. Un’occasione di sensibilizzazione ambientale di massa dal nostro punto di vista irripetibile.

Distinti saluti

Sanificazione, le spiagge non necessitano di essere disinfettate

Tutti al mare? Appello WWF Litorale Laziale ai Sindaci: “Attenzione alla sanificazione, le spiagge non necessitano di essere disinfettate come i pavimenti di una metropolitana”.

Domani 4 maggio le spiagge dei Comuni di Roma e Fiumicino saranno ancora interdette ai cittadini, ma saranno accessibili ai gestori per le attività di sanificazione. Stiamo esaminando le ordinanze degli altri Comuni. Il WWF Litorale Laziale raccomanda la massima attenzione, perché una “sanificazione” male interpretata può fare seri danni all’ambiente naturale costiero.

Come è successo in Spagna, a Zahara de los Atunes, nei pressi di Cadice, dove sono stati spruzzati con dei trattori 1000 litri di una soluzione contenente candeggina su più di 2 km di spiaggia. Il prodotto è stato distribuito sulla costa il giorno prima che ai bambini spagnoli fosse concesso di uscire dal lockdown, per poterli tutelare dal coronavirus. Ovviamente i danni per l’ecosistema sono stati terribili, essendo stata uccisa ogni forma vivente: piccoli invertebrati, uccelli costieri, piante. Senza contare i danni all’ambiente sommerso.

In attesa delle decisioni e delle direttive per la gestione  dell’uso delle spiagge, la presidente del WWF Litorale laziale, Maria Gabriella Villani, rivolge un appello ai Sindaci:Assolutamente non intervenire con sostanze disinfettanti sul substrato sabbioso. Qualsiasi sostanza  disinfettante è tossica. La spiaggia è un ambiente naturale, inoltre tutto quello che versiamo sulla spiaggia arriva al mare e prima ancora arriva agli invertebrati invisibili agli occhi meno attenti che abitano tra i granelli di sabbia, e quindi altera profondamente l’ambiente. Dopo settimane di lockdow e grazie anche all’effetto del sole, nessuna particella di Covid19 può essere sopravvissuta su qualsiasi spiaggia, la quale per essere sanificata richiede semplicemente di essere ripulita dai rifiuti di origine antropica, quasi sempre di plastica, che le onde invernali hanno deposto sulla riva“.

Molte spiagge del litorale laziale, inoltre, ospitano ancora coleotteri sabulicoli, spesso rarissimi, sui quali ogni disinfettante avrebbe un effetto devastante. Le spiagge in condizioni naturali o seminaturali, come Castelporziano, Capocotta, Palidoro ospitano poi comunità di piante dunali, come il ravastrello marino, lo sparto pungente e il giglio delle sabbie che in assenza di calpestio si sono maggiormente diffuse. Inoltre queste spiagge potrebbero essere state scelte per la nidificazione da uccelli ormai rarissimi come il fratino. Questi ultimi in realtà potrebbero aver nidificato quest’anno in qualsiasi spiaggia, trovandola sufficientemente tranquilla.

La seconda parte dell’appello del WWF quindi è:Nelle attività di raccolta dei rifiuti spiaggiati, fare grande attenzione alla vegetazione e ad eventuali nidi, segnalando questi ultimi alla guardia costiera”.

 

Piano Rifiuti regionale e gestione dei rifiuti urbani

A gennaio di quest’anno la Regione Lazio ha emanato le linee strategiche del Piano di gestione dei rifiuti su tutto il territorio regionale. Vengono comunicati due dati che riconoscono implicitamente l’inefficienza gestionale del processo fondato su raccolta differenziata e trattamento meccanico biologico (TMB) del residuo. Quest’ultimo serve a inertizzare l’eventuale frazione organica ancora presente nel […]

via Le linee strategiche del Piano Rifiuti della Regione Lazio impongono delle riflessioni sull’intera gestione dei rifiuti urbani — Litorale pontino

Primo grande successo della campagna nazionale NO PESTICIDI partita da Terracina

Da una nota dell’agenzia ANSA si apprende che il Parlamento ha votato all’unanimità una mozione che tra le altre cose impegna il Governo “a potenziare il sistema dei controlli sull’uso corretto dei pesticidi in agricoltura, incrementando anche i controlli sui prodotti agroalimentari importati dai Paesi terzi per i quali è possibile dimostrare che siano stati […]

via Primo grande successo della campagna nazionale NO PESTICIDI partita da Terracina — Litorale pontino